
tra le semisfere trasparenti e rigonfie sembra permanere un micro mondo con la sua atmosfera e la pressione che si percepisce assomiglia alla costrizione dell'aria che resta troppo a lungo nei nostri polmoni stanchi di trattenere l'ansia di una sopravvivenza suburbana.
Le mani scorrono sulle calotte fino a centrare il nostro tatto sulla prima .
Implosione.
Quel rumore plastico, d'aria liquida, sublimazione al contrario.
La sensazione che segue è inebriante, un delirio di annientamento ci pervade, ogni mondo deve scoppiare , ogni lacrima deve sgorgare.
In una tortura frenetica schiacciamo tutte le bolle, per ogni bolla un pensiero, per ogni schiocco un desiderio.
Avanzano i polpastrelli , golosi assassini che proseguono il loro massacro.
Il lembo di plastica perde la linfa e sviene, privo di anima, tra le nostre mani colpevoli.
Dio benedica la plastica da imballo.