
Sovrainterpretazione
Cinema.
Il buio della sala scontorna la nostra fisicità.
Affonda il corpo nella poltrona che inghiotte il nostro peso, niente sforzi e niente coordinazione.
Dimentichi della materialità di noi stessi ecco farci "visione pura".
Catturata l'immagine, le apparecchiamo un banchetto ricco di significati di cui, pur non essendo ghiotta, si lascia nutrire fino allo spasmo.
Riempita di noi, ci illudiamo che ci sia dedicata, simulacro di un destino tutto nostro. Ma essa ha mille ventri, ognuno di qualcuno che come noi cerca la sua storia dove non c'è.