
Tra scongiuro e desiderio,
così dondola l'umano sentimento per il temporale.
Padrino severo pronto a spegnere gli entusiasmi di povera gente
che crede di essere felice su una spiaggia dove far evaporare le proprie pene
in attesa che il sole bruci sulla pelle più della delusione nel loro stomaco.
O divertito folletto che che enfatizza agli occhi del mondo la ridicola tragedia
quotidiana di uomini come tanti, alle cui lacrime per strada si unisce lo scroscio
di un rovescio improvviso.
Ma ora il nostro respiro si fa stentato e l'abbraccio del sole si fa stretto come
una morso infernale.
Come un amico di cui la mano dapprima amica ci torce il braccio minacciandoci.
Ora un temporale scioglierebbe quella presa e scioglierebbe insieme all'acqua il nostro liquido senso di debolezza.
Una città dove affogare il sole.
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